Testamento di Pietro Scalcerle

TESTAMENTO DI PIETRO SCALCERLE CROCIATO DELLA LEGIONE PADOVANA La vita delle battaglie io la ho desiderata più volte, io la ho conseguita questa vita di grandi commozioni, di dolori, di gioie, di vitupero, di eroismo io la ho assaporata. Nell’ardente fantasia mi passò più volte come lampo di gioia divina il morire per la patria. La mia ultima volontà non sia che un eco ripetuto per l’ultima volta sulla tomba del morente. Siccome non conosco perfettamente il valore della mia sostanza, così lascio in libera facoltà del mio esecutore testamentario di disporre il quantitativo delle somme da consegnare ai miei legatarii, costringendo i legatarii medesimi di restare contenti a qualunque siasi disposizione presa dall’esecutore medesimo. Lascio un legato per la istituzione in Tiene di scuola di istruzione veramente italiana, ed adattata ai tempi, che servano a crescere la nostra gioventù sulle vie dell’onore e della gloria. Un’ altro legato da dispensarsi ai poveri di Tiene. Una memoria a mio zio Dn. Pietro al quale raccomando di seguitare il mio esempio, di avere a cuore la patria, di sentire da vero italiano. Una memoria al Cittadino Carlo Leoni. Una memoria al Cittadino Ferdinando Cavalli per cui ho sempre serbato rispettosa simpatia, e che costituisco mio esecutore testamentario, s’egli mi perdona di dargli quest’impaccio. Erede poi universale lascio la città di Padova rappresentata dal comitato di Padova il quale spero saprà disporre con tutta saggezza possibile per istituzioni patrie e degne dell’Italia. Ho giurato di non abbandonare le armi finchè un tedesco solo havvi sulla terra d’Italia, ho giurato di vincere o morire, ho giurato di mostrarmi degno di questo bel cielo ch’io amo con tutta l’effervescenza dell’anima. Questa è la mia ferma ed ultima volontà Pietro Scalcerle

1. Testamento di Pietro Scalcerle

TESTAMENTO DI PIETRO SCALCERLE CROCIATO DELLA LEGIONE PADOVANA La vita delle battaglie io la ho desiderata più volte, io la ho conseguita questa vita di grandi commozioni, di dolori, di gioie, di vitupero, di eroismo io la ho assaporata. Nell’ardente fantasia mi passò più volte come lampo di gioia divina il morire per la patria. La mia ultima volontà non sia che un eco ripetuto per l’ultima volta sulla tomba del morente. Siccome non conosco perfettamente il valore della mia sostanza, così lascio in libera facoltà del mio esecutore testamentario di disporre il quantitativo delle somme da consegnare ai miei legatarii, costringendo i legatarii medesimi di restare contenti a qualunque siasi disposizione presa dall’esecutore medesimo. Lascio un legato per la istituzione in Tiene di scuola di istruzione veramente italiana, ed adattata ai tempi, che servano a crescere la nostra gioventù sulle vie dell’onore e della gloria. Un’ altro legato da dispensarsi ai poveri di Tiene. Una memoria a mio zio Dn. Pietro al quale raccomando di seguitare il mio esempio, di avere a cuore la patria, di sentire da vero italiano. Una memoria al Cittadino Carlo Leoni. Una memoria al Cittadino Ferdinando Cavalli per cui ho sempre serbato rispettosa simpatia, e che costituisco mio esecutore testamentario, s’egli mi perdona di dargli quest’impaccio. Erede poi universale lascio la città di Padova rappresentata dal comitato di Padova il quale spero saprà disporre con tutta saggezza possibile per istituzioni patrie e degne dell’Italia. Ho giurato di non abbandonare le armi finchè un tedesco solo havvi sulla terra d’Italia, ho giurato di vincere o morire, ho giurato di mostrarmi degno di questo bel cielo ch’io amo con tutta l’effervescenza dell’anima. Questa è la mia ferma ed ultima volontà Pietro Scalcerle